Venticinque anni di lotte per e con le donne

Abbiamo tentennato a lungo prima di decidere che sì è giusto celebrare i primi venticinque anni di una Cooperativa Sociale, sempre e solo composta da donne e che è sempre stata dalla parte delle donne.

Le celebrazioni ci appartengono poco, preferiamo rispondere al telefono che in certe giornate non smette mai di squillare, incontrare le donne vittime di violenza, parlare con i giovani, rimettere ordine nella nostra casa, correre per mettere in sicurezza una donna, guardare e riguardare, con malinconia e rabbia, i disegni dei bambini, vittime di violenza assistita, ideare e pensare ai progetti futuri.

E senza pensarci, è quello che ci siano dette, senza accorgercene ci siamo ritrovate già con un piede nel futuro.

Un futuro che è iniziato poco più di tre anni fa quando, dopo aver respirato a pieni polmoni, con le teste che sbucavano dietro pile di carte, notti insonni su file excel ed un’overdose di ottimismo basata su un’accurata strategia di ridefinizione del management e di riorganizzazione di ruoli e funzioni, abbiamo deciso che quel patrimonio accumulato negli anni non dovesse andare disperso.

Il Filo di Arianna è rinato ma, come tutti i germogli, ha avuto necessità di tante cure. Il rischio, seppur calcolato, che qualcosa non andasse per il verso giusto era sempre lì, nel sottofondo di ogni giornata, di ogni decisione.

Ancora oggi lo è, non perché la Cooperativa non sia solida ma semplicemente perché è proprio l’incertezza dei mutamenti che ci spinge verso la curiosità, l’analisi, lo studio, l’innovazione, la flessibilità.

Se i cambiamenti sono inevitabili è bene agire verso il cambiamento.

E si riparte, ancora, anche da oggi,

Da questa nostra festa che, già da ora, ci sta portando a guardare oltre, prendendo spunto dalle tante riflessioni dei nostri ospiti.

Dal nostro Centro Antiviolenza Digitale che è lo strumento che ci semplificherà il lavoro e ci farà risparmiare carta e toner, dando una mano all’ambiente.

Dalle donne che conosciamo e di cui ci prendiamo cura.

Dalle donne che incontreremo e con cui cammineremo insieme.